Hillary: "I miei avversari, alcuni anche nemici, sono la Nra,
le compagnie di assicurazione medica,
le compagnie
farmaceutiche,
il governo iraniano e..... i repubblicani."
Questo è ciò che ha detto ieri la candidata alla presidenza degli Stati Uniti d'America
Non è una notizia rivoluzionaria?
Non è questa l'occasione per versare fiumi d'inchiostro da parte di intellettuali, economisti, statisti difensori civici, ecc, ecc?
In attesa, io mi metto sulla riva e,....
sulla clinical governance delle dislipidemie e sui paradigmi della medicina contemporanea.
mercoledì 14 ottobre 2015
lunedì 16 marzo 2015
L’ipercolesterolemia, terra di nessuno. Fino a quando?
L’ipercolesterolemia è una malattia genetica , molto
frequente ma non viene diagnosticata.
Sto affermando un paradosso o una non verità?! Come? Ma se
di ipercolesterolemia parlano tutti. Ognuno di noi conosce almeno alcuni amici
che “hanno il colesterolo alto” Ne parla la TV, talk show, pubblicità,….!!
Parliamo della malattia, non del generico fattore di rischio
da cui è affetto quasi il 50% della popolazione generale.
L’ipercolesterolemia–malattia è una malattia genetica di cui
si conoscono due forme, la Familiare (eterozigote e omozigote- quest’ultima
molto rara) e la Familiare Combinata ( con una frequenza stimata di 1/300 nella
popolazione generale). E’ descritta nei manuali di medicina e inclusa nell’
elenco (OMIM) delle malattie genetiche, curato dal McKusick-Nathans Institute
of Genetic Medicine, Johns Hopkins University School of Medicine.
L’ipercolesterolemia-malattia nella pratica medica, però, è ancora,
terra d nessuno. Nella maggior parte dei casi è misconosciuta, non
diagnosticata. La diagnosi non viene fatta dal medico di famiglia, né negli
ambulatori specialistici, né nei reparti ospedalieri. Quando i soggetti con
ipercolesterolemia-malattia, a causa della loro ipercolesterolemia, arrivano in
un reparto ospedaliero (di cardiologia, o cardiochirurgia, per esempio),
vengono classificati “cardiopatici” e proseguono il loro destino di “cardiopatici”.
Così, e solo così il “sistema” (sanitario) continuerà a “riconoscerli” e trattarli.
Quale avrebbe potuto essere la migliore terapia per la loro
ipercolesterolemia e quanto questa terapia avrebbe potuto modificare
positivamente il decorso “naturale “ della malattia, sono domande non poste.
Eppure, domande simili sono imperative in altre malattie.
Ognuno disdegnerebbe una pratica medica che, nella cura del diabete non
mettesse in relazione una buona terapia diabetologica con la prevenzione delle
complicanze del diabete
A differenza del diabete però, interrogarsi se la ipercolesterolemia
del soggetto sia di natura genetica o no, è condizione per porsi altre domande
altrettanto imperative: si può trasmettere ai figli?. Ha interessato altri parenti
(fratelli sorelle genitori)? Si può/si deve proporre a tutta la famiglia un
percorso di diagnosi terapia e follow up specifico per evitare danni alle
arterie? Sono domande che , fino ad oggi non si pone nessuno. Perché?
Per una volta tanto, ad una domanda sarà lecito rispondere
con altre domande. Continueremo con le domande giuste.
tiziana.sampietro@gmail.com
http://www.aide.it/
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